Le indulgenze di Innocenzo IV - Il 13 giugno 1253, a seguito della dedicazione della Basilica avvenuta il 25 maggio dello stesso anno, papa Innocenzo IV emanò la lettera Si populus Israeliticus con la quale assegnava delle indulgenze a quanti avrebbero visitato “con venerazione” la Basilica di San Francesco in Assisi.
Di seguito la trascrizione della lettera dal latino:

Innocenzo [IV] vescovo, servo dei servi di Dio, a tutti i fedeli di Cristo che leggeranno la presente lettera, salute e apostolica benedizione.

Se il popolo d’Israele, che viveva sotto l’ombra della legge, offriva molteplici suppliche e doni recandosi spesso per pregare al luogo che Dio scelse per stabilirvi il suo nome, il popolo cristiano, cui è apparsa la bontà e la misericordia del Salvatore, tanto più è tenuto a visitare con devoto ossequio i luoghi nei quali il Cristo vivente, libero da morte e da corruzione, per abolire la corruzione dei nostri peccati ogni giorno viene immolato, e lì a offrire doni con purezza d’animo, quanto più certi sono i fatti sperimentati di quelli adombrati in figura.

Desiderando quindi che sia frequentata con i dovuti onori la chiesa edificata in onore del beatissimo Confessore di Cristo Francesco d’Assisi, nella quale il prezioso corpo di lui riposa risplendendo per molti miracoli, e che noi stessi, ad onore di Dio e dello stesso Confessore, abbiamo ritenuto di dover dedicare; ammoniamo tutti voi e vi esortiamo nel Signore e vi ordiniamo in remissione dei [vostri] peccati, ogniqualvolta entrate in quella chiesa con devozione e umiltà di spirito per implorare da Dio il perdono per le vostre mancanze, che in quello stesso luogo portiate degne preghiere e offerte, come rimedio dei vostri peccati.

Noi dunque, confidando nella misericordia di Dio Onnipotente e nell’autorità dei suoi santi apostoli Pietro e Paolo, a tutti quelli che, veramente pentiti e confessati, ogni anno avranno visitato con venerazione quella chiesa nell’anniversario della sua dedicazione e nei quindici giorni successivi, e che lì avranno steso la mano della pietà, rimettiamo per misericordia due anni e ottanta giorni dalle penitenze loro inflitte.

Dato in Assisi il 13 giugno, nel decimo anno del nostro pontificato [1253]
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