Ad Assisi il 12 agosto si celebra solennemente la festa del santo patrono della città, S. Rufino.
Come ogni anno, anche in questo 2020 la solenne celebrazione nella cattedrale a lui intitolata sarà presieduta dal Vescovo di Assisi e vedrà la presenza delle massime autorità cittadine, le quali tradizionalmente, in occasione della festa del patrono fanno dono alla cattedrale di oggetti e paramenti liturgici. Secondo la tradizione il momento del dono è animato dal suono dei corni suonati da musicanti in abito medievale, negli sgargianti colori della città di Assisi, il rosso ed il blu.
Secondo un’antica “passio”, Rufino era vescovo di Amasya nel Ponto, nell’attuale Turchia. Durante una persecuzione contro i cristiani venne incarcerato insieme al figlio Cesidio. Convertito il proconsole di quella regione alla nuova fede, fu da lui liberato. Giunto con il figlio in Italia, nella regione oggi chiamata Marsica, gli affidò la guida della chiesa che vi aveva fondato. Per questo Cesidio è ancora venerato come santo e diacono a Trasacco (AQ). Rufino si traferì invece ad Assisi, continuando a predicare il Vangelo. Ma subì torture e il martirio, gettato con una macina di pietra al collo nelle acque del fiume Chiascio per ordine del proconsole Aspasio, nel 238-239. Un'antica tradizione indica come luogo del martirio il borgo di Costano, ora parte del comune di Bastia Umbra.