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di Felice Autieri OFMConv - Il visitatore che entra ad Assisi attraversando Porta Nuova, detta anche Porta S. Chiara, sopra l’arco d’ingresso trova la benedizione in latino che Francesco pronunciò alla sua città prima di morire:
"Benedicat tibi Dominus
Fidelis quia per te animae multae salvabuntur
Et in te multi servi altissimi habitabunt et de te multi eligentur ad regnum aeternum"

Sono i Fioretti che ci offrono numerosi dettagli della vicenda. I fatti storici ci dicono che Francesco negli ultimi mesi prima di morire, era ospite del vescovo Guido II in episcopio. Il santo essendo cosciente che gli mancasse poco da vivere, chiese di essere trasportato alla Porziuncola per andare incontro a “sorella morte”. Poco lontano dalla meta, Francesco chiese ai frati che lo stavano trasportando di fermarsi per poter dare l’ultimo saluto alla città natale. Così benedisse Assisi con le parole che troviamo in latino nella parte superiore della citata porta, che nella versione in volgare del testo dei Fioretti è la seguente:
Benedetta sia tu da Dio, città santa, imperò che per te molte anime si salveranno e in te molti servi di Dio abiteranno e di te molti saranno eletti al reame di vita eterna (Fioretti, FF 1944).

Tra i diversi accessi alla città Porta Nuova è quella che conduce alla basilica di S. Chiara, per questo è conosciuta anche come Porta S. Chiara. Nell’urbanistica cittadina la maggior parte delle porte della città erano state costruite nella zona sud, in direzione delle strade che la collegavano con Perugia, Gubbio, Gualdo Tadino e la Toscana. Pertanto Porta Nuova risultò a suo tempo un’eccezione perché ubicata ad est, inoltre prima che fosse costruita la basilica di S. Chiara l’antica porta è quella che ancora oggi è immediatamente successiva all’ingresso del monastero, ma considerata a quel tempo porta secondaria della città. In realtà quella era considerata zona periferica, dove l’unica costruzione di rilievo era la chiesa di S. Giorgio e le poche case attigue. Come è noto è la chiesa dove Francesco aveva acquisito i primi rudimenti della fede, del leggere, dello scrivere e dove il suo corpo fu momentaneamente sepolto in attesa della costruzione della chiesa a lui dedicata. S. Giorgio è stata la chiesa che ha ospitato il corpo di Chiara dopo la sua morte l’11 agosto 1253, in attesa della costruzione della basilica a lei dedicata e consacrata solennemente nel 1265 alla presenza di Clemente IV.

Ebbene il nuovo luogo di culto, svolse un ruolo significativo per lo sviluppo urbanistico di questa zona della città. La crescita fu tale da giustificare la costruzione di un nuovo ingresso, perciò fu costruita “Porta Nuova” o “Porta S. Chiara”. Fu voluta dai Priori, i quali decisero che fosse aperta dall’interno per ragioni di sicurezza. Con il tempo il nuovo accesso dalla parte orientale della città permise lo sviluppo di nuovi collegamenti con i comuni vicini, infatti divenne il passaggio obbligato per quanti volessero recarsi o provenissero da Spello, Foligno e Spoleto. La solenne apertura avvenne nel 1365, la porta fu benedetta dal Cardinale Egidio Albornoz alla presenza delle autorità civili e religiose di Assisi e ancora oggi resta un’importante porta di accesso alla città.