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L’elezione del Ministro generale dei Frati Minori Conventuali. Un intreccio di storia, spiritualità e responsabilità - di Felice Autieri. Quando un uomo viene chiamato a guidare un Ordine internazionale come quello dei Frati Minori Conventuali, non si tratta solo di una nomina: è un momento che intreccia spiritualità, tradizione, responsabilità e memoria viva. È quanto è accaduto sabato 7 giugno 2025 ad Assisi, quando fra Carlos Alberto Trovarelli è stato confermato Ministro generale dell’Ordine per il sessennio 2025-2031. Una scelta che apre un nuovo tratto di strada per tutta la famiglia francescana conventuale, ma anche un’occasione per raccontare ciò che si muove dietro le quinte di un evento così significativo.

L’elezione del Ministro generale, infatti, è il punto di arrivo di un processo che unisce la dimensione canonica e quella spirituale dell’Ordine. Per comprenderne meglio il significato, è utile attraversare il cuore di questa celebrazione in cinque tappe. Iniziamo questo percorso di approfondimento illustrando la natura del Capitolo generale.

Il Capitolo generale è l’assemblea più importante dell’Ordine: un momento di comunione e discernimento, dove i frati provenienti da ogni parte del mondo si riuniscono per interrogare insieme lo Spirito sul cammino fatto e sulle strade future da percorrere. È lì che si elegge il Ministro generale, si interpretano le Costituzioni, si emettono decreti, si valutano i passi compiuti sulla base della fedeltà alla Chiesa e alla Regola e si rinnovano gli impegni comuni.

Nei primi anni, quando Francesco era ancora in vita, il Capitolo si celebrava ogni anno a Pentecoste, come una grande festa di fraternità e preghiera. La Regola non bollata del 1221 stabilì poi una scadenza triennale, confermata anche nella Regola bollata del 1223. A quell’epoca il Capitolo, non si teneva necessariamente ad Assisi, anche se quella città restava il cuore simbolico dell’Ordine. Si prevedeva anche la possibilità di convocare un Capitolo “straordinario” per l’elezione di un nuovo Ministro in caso di morte, dimissioni o promozione a un altro incarico ecclesiale.

La scadenza triennale fu espressione di un Ordine in forte crescita numerica: aumentavano i frati, le missioni, le province e con tutto ciò la necessità di una forma più strutturata di governo. Nel 1617, il Capitolo celebrato presso il convento dei SS. XII Apostoli a Roma, decretò che la convocazione sarebbe avvenuta ogni sei anni, norma che ancora oggi è in vigore. A metà del sessennio si celebra invece un Capitolo straordinario, per affrontare questioni particolari.

Nel corso dei secoli, i Capitoli generali si sono tenuti in luoghi significativi per la storia dell’Ordine: in primis il convento dei SS. XII Apostoli, sede della Curia generale, con cinquanta Capitoli ospitati, seguito dal Sacro Convento di Assisi con trentanove. Alcuni di questi Capitoli furono presieduti personalmente da Papi: Sisto IV nel 1479, Benedetto XIII nel 1725, Benedetto XIV in tre occasioni, Clemente XIII due volte, e Clemente XIV nel 1771. Una presenza che testimonia il legame profondo tra l’Ordine e il cuore della Santa Sede.





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