La vela est della volta giottesca sull'altare maggiore della Basilica inferiore raffigura un'allegoria della Povertà, uno dei tre voti con cui i frati di Francesco sono chiamati ad attuare concretamente la loro sequela di Cristo nella vita religiosa, come ogni cristiano nella sua condizione di vita. Vi sono raffigurate le nozze tra Francesco e madonna Povertà, simbolicamente narrate nel "Sacrum commercium", un testo letterario del 1227 attribuito a Giovanni da Parma o Giovanni Parenti. E' Cristo stesso a celebrarle, alla presenza degli angeli e dei santi che seguono la cerimonia assorti in un intenso stupore.

La veste nuziale della sposa è lacera e tutta rappezzata, fermata in vita dallo stesso cingolo di corda usato dai primi frati. Madonna Povertà dimora tra i rovi ed è saldamente fondata sul segno della croce raffigurato ai suoi piedi. I monelli la umiliano per la sua apparente bruttezza, lanciandole sassi, aizzandole contro i cani e tormentandola con bastoni. Eppure attorno a lei fiorisce Ia vita, simboleggiata dai cespugli fioriti di gigli e rose alle sue spalle.

Lo sposo, Francesco la guarda negli occhi con amore. La sua scelta di renderla sua sposa si è espressa nella restituzione delle ricche vesti e dei possessi terreni al Padre celeste, come viene raffigurato dagli angeli nel vertice della vela. Nell'angolo sinistro in basso un giovane sta facendo dono a un povero del proprio abito, in obbedienza alla raccomandazione del vangelo di "vestire chi è nudo" (Matteo 25,36). Un angelo gli indica Francesco, come esempio e profezia di vita veramente evangelica.

La vela della povertà, con le altre tre della volta del presbiterio della chiesa inferiore della Basilica, è stata recentemente sottoposta ad un intervento conservativo, di cui è possibile sfogliare la brochure on line.