di Felice Autieri, OFMConv. - La figura di s. Giuseppe è stata più volte oggetto della predicazione francescana. Il francescanesimo ha contribuito alla diffusione del suo culto, attraverso due linee di pensiero elaborate a partire dal XIV secolo in poi: San Giuseppe sposo e padre.
La riflessione teologica, andò di pari passo con quella devozionale, al punto da favorirne il riconoscimento liturgico da parte della Chiesa.
Infatti nel 1399 la memoria di San Giuseppe fu introdotta nel breviario francescano, mentre nel 1479 il papa francescano Sisto IV la istituì per la Chiesa intera, stabilendo la ricorrenza liturgica il 19 marzo.
L’Ordine nel Capitolo generale celebrato nel convento dei SS. Apostoli a Roma nel maggio 1741, votò all’unanimità che fosse presentata alla Congregazione dei Riti la richiesta che il padre di Gesù fosse proclamato patrono e protettore dell’Ordine. Benedetto XIV accolse la richiesta, così il 6 settembre 1741 emanò la bolla Coelestium munerum, che riconobbe S. Giuseppe protettore dell’Ordine, concedendo le relative indulgenze a quanti accorressero alla sua intercessione.
Ecco di seguito il testo della bolla papale:
BENEDETTO PAPA XIV
AD PERPETUAM REI MEMORIAM
Elargiamo volentieri i tesori dei doni celesti divinamente ereditati, ancor più quando le preghiere dei fedeli esigono da Noi una maggiore sollecitudine, pertanto pensiamo di impegnarci per facilitare la salvezza delle anime implorando l'aiuto divino mediante l’intercessione dei santi.
Considerato che i diletti figli dell’Ordine dei frati minori Conventuali di S. Francesco convocati nel Capitolo generale nel convento dei SS. Apostoli nell’Urbe dove anche Noi eravamo presenti, orbene il Padre delle misericordie che ci ha donato la promessa sposa la Madre del Salvatore la beata vergine Maria Immacolata, stabilì il fedelissimo Giuseppe sposo di Maria Madre di Dio, padre putativo e protettore di suo figlio, patrono presso Dio Onnipotente dell’Ordine. Affinché si assicurassero tale patrocinio, i frati minori Conventuali ci fecero umilmente pregare che nelle loro chiese dovunque si celebrasse la festa del medesimo san Giuseppe il 19 marzo, la terza domenica dopo la festa di Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, subito dopo la festa del Patrocinio di S. Giuseppe, si potesse utilizzare questo titolo. Noi, quindi, accogliendo queste suppliche, a tutti e ciascuno dei fedeli in Cristo, veramente pentiti e confessati e dopo aver ricevuto la santa comunione, che in una qualsiasi delle chiese dei frati dell'Ordine dei Minori di S. Francesco detti Conventuali, ovunque siano nella festa di S. Giuseppe e la terza domenica immediatamente successiva alla festa della Pasqua di Resurrezione Nostro Signore Gesù Cristo, dopo aver visitato devotamente ogni anno dalla prima sera fino al tramonto del sole nei giorni indicati, concediamo misericordiosamente nel Signore la piena indulgenza e la remissione di tutti i loro peccati.
Ora desideriamo che le presenti lettere siano esposte e stampate come modelli dovunque nelle chiese, firmate di mano da notaio pubblico, confermate dal sigillo di una persona con responsabilità ecclesiastica, il cui valore giuridico sia applicato ovunque ai presenti.
Data presso S. Maria Maggiore nell’anno del Pescatore, il giorno 6 settembre 1741, secondo anno del nostro pontificato. Cardinale Gaetano Amato