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Oggi è stato celebrato il funerale di mons. Agostino Gardin, OFMConv, vescovo emerito di Treviso, già nostro confratello e ministro generale, venuto a mancare venerdì 21 giugno. Il nostro Custode, fra Marco Moroni, OFMConv, ha voluto ricordarlo con questa testimonianza personale apparsa anche sul sito della Diocesi di Treviso:

"Conservo un nitido ricordo del mio primo colloquio con padre Agostino Gardin, avvenuto proprio nel bel giardino del nostro convento di Treviso, ormai molti anni fa, nell’estate 1993. Padre Agostino stava conducendo la visita canonica, ovvero la visita che, nell’anno prima del Capitolo, ogni Ministro provinciale deve fare a tutti i conventi della propria Provincia religiosa, ascoltando personalmente ogni frate. Non ero ancora frate allora, ero “postulante”: assieme ad altri giovani, vivevo nel convento di Treviso il tempo necessario di discernimento in vista dell’ammissione al Noviziato. Avevo apprezzato molto il fatto che il Ministro avesse voluto ascoltare anche noi che - ce lo dicevano ripetutamente in modo scherzoso i frati - non eravamo nessuno… Assieme all’apprezzamento c’era, necessariamente, la giusta emozione e perfino un po’ di apprensione: parlare col Provinciale non era cosa da tutti i giorni e anche a partire da quel colloquio si poteva determinare il mio futuro.

Ricordo che fu un dialogo molto disteso, nel quale p. Agostino si mostrò sinceramente interessato alla mia storia e a ciò che immaginavo della mia possibile vita da frate. Ricordo anche che, da “studentello” in erba di teologia, gli manifestai interesse per la rivista mensile “Credere oggi” ed egli mi rivelò prontamente che l’aveva fondata lui. Probabilmente arrossii, immaginando che avesse preso le mie parole come una sorta di captatio benevolentiae!

Nell’anno successivo, lo ritrovai in comunità a Padova, visto che il Ministro provinciale ha la propria sede al Convento del Santo, dove c’era anche il noviziato. In seguito p. Agostino fu eletto Ministro generale: erano gli anni della mia giovane vita da frate, quelli in cui (spero che sia così per tutti!) ero particolarmente sensibile al cammino dell’Ordine, coltivavo grandi attese e desideri… e tutto ciò si alimentava anche alle preziose lettere che p. Agostino inviava a tutti i frati, spronandoli a una maggiore significatività.

Gli anni passavano e io, dopo aver completato gli studi teologici, nel 2003 fui inviato nuovamente nel convento di Treviso, dove ritrovai p. Agostino, non più Generale, come confratello in comunità, finché, nel Capitolo provinciale 2005, fummo scelti entrambi come Guardiani (superiori), io a Treviso - dove rimasi con somma gioia per altri otto anni -, lui al Convento dell’Immacolata di Padova, dal quale dovette partire non molto tempo dopo alla volta di Roma, quale Vescovo e Segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.
Fu quello il tempo in cui, a mio parere, p. Agostino ha potuto raccogliere i frutti migliori delle proprie esperienze precedenti e anche dei suoi approfondimenti teologici e in cui ha potuto donare alla Chiesa intera e in particolare alla vita consacrata alcune sintesi illuminanti e aperte al futuro. Sono convinto che fosse proprio quello il ruolo fatto su misura per lui, tanto che per certi aspetti mi dispiacque quando me lo ritrovai… ancora una volta… a Treviso, ora come Vescovo diocesano, per gli ultimi miei tre anni di permanenza. Quello che fu mio Provinciale, Generale, confratello in comunità, “collega” di guardianato, era diventato il mio Vescovo!

Di quei tre anni ricordo le fugaci presenze del Vescovo Gianfranco Agostino in convento: veniva qualche volta a pranzo, ovviamente con molta familiarità, in altre occasioni per celebrazioni ufficiali. L’invito da parte nostra era sempre valido, ma lui manteneva una “giusta distanza” da noi confratelli e allo stesso tempo l’apertura a tutti. Certo, si faceva vedere almeno nelle feste comandate. Era più facile per me incontrarlo nella canonica del Duomo, dal caro don Giorgio Marcuzzo e dal compianto don Edy Savietto nei semplici, amichevoli e graditi pranzi dei sacerdoti della Collaborazione pastorale del centro, luogo di comunione, di confronto e di elaborazione di idee per la pastorale cittadina. Proprio l’implementazione delle collaborazioni pastorali fu l’azione che ricordo maggiormente caratterizzante quegli anni di ministero episcopale.

Molte sono state, quindi, per me le occasioni di incontro con mons. Gardin, occasioni in cui ascoltare la profondità delle sue analisi sulla Chiesa, ma anche l’ironia delle sue battute, riconoscere l’umorismo che segnava il suo sguardo. A questo proposito mi piace chiudere con una sua barzelletta dei tempi del convento: “Che differenza c’è tra vescovo e arcivescovo? Ssst! Nessuna, ma loro non lo sanno!”.

Riposa in pace, fratello Agostino, arcivescovo".


Testo: https://www.diocesitv.it/ritrovando-padre-agostino-fra-marco-moroni-custode-del-sacro-convento-di-assisi-ricorda-il-suo-rapporto-con-mons-gardin-superiore-confratello-e-vescovo
Foto: https://www.diocesitv.it/con-lo-sguardo-del-vangelo-il-ricordo-del-vescovo-michele-per-mons-gardin