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Un estratto dalla meditazione di fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento, a conclusione delle sue "incursioni" nella Regola non bollata di san Francesco:

"Senza nulla di proprio è una terminologia più ampia per dire il modo di rapportarsi alle cose del mondo. Non si tratta per Francesco di non avere, ma di usare senza appropriarsene. Detto in altre parole, tutto ciò che Dio ha creato è a nostra disposizione, lo possiamo pure avere, ma senza che il nostro cuore ne sia talmente coinvolto da non riuscire a separarsene, così come del resto già esortava il Salmo 62: «alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore».

Trovo questo insegnamento di san Francesco di grande sapienza e sicuramente non riservato ai frati, ma utile per tutti. I beni della terra sono a nostra disposizione, ma non ce ne possiamo impadronire. Risuonano qui anche le parole di Gesù al giovane: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi! (Mc 16,21)». L’invito a vendere tutto indica in fondo la disponibilità a lasciare ogni possesso, perché si è certi dell’amore provvidente del Padre che veste i gigli del campo e nutre gli uccelli del cielo, che non fa mancare nulla a chi si affida a lui, nella consapevolezza che egli dona il necessario a coloro che glielo chiedono e addirittura «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (Mt 5,45).

Leggi tutta la meditazione di fra Marco sulla Rivista San Francesco